La Saucony Axon è evidentemente una scarpa massimalista ma non del genere che può offrire massima ammortizzazione cuscinosa, tipo la Brooks Glycerin 19. Con la quale può confrontarsi solo per spessore dell’intersuola al tallone: 38mm della Axon contro i 36mm della Glycerin.
Una misura identica a quella della Saucony Endorphin Shift, di cui è una derivazione. Con cui condivide anche il tipo di gomma di cui è costituita.
E, come la Shift, la Axon ha un differenziale tacco-punta di soli 4mm. Una misura funzionale alla tecnologia rocker applicata all’intersuola per favorire l’esecuzione del passo e per diminuire il carico dello sforzo sull’avampiede.
Un tipo di passo e di corsa molto differente rispetto alle scarpe “normali” scarpe massimaliste
Caratteristiche
Peso 275gr / 239gr versione femminile
Differenziale: 4 mm (38/34mm tallone/avampiede)
Tomaia: tessuto mesh con linguetta para lacci integrata, conchiglia strutturale nel contrafforte tallonare, costruzione Formfit con soletta rimovibile
Intersuola: in gomma PWRRUN e tecnologia light speedroll
Suola con inserti in carbonio
Tomaia
La tomaia della Saucony Axon è fatta con un tessuto mesh leggero, non è strutturata dalla presenza di layer di rinforzo. Lo strato di maglia esterno offre un senso plasticoso al tatto, che ti fa pensare non sia di qualità, né traspirante.. invece la scarpa è ben traspirante, se dopo 20km con 25°C avevo i piedi asciutti! E si può portare benissimo senza indossare calze.
La tomaia veste morbida sul piede, con una forma compatta, specie all’avampiede, ma lasciando ampia mobilità alle dita, che non sono compresse tra di loro ne subiscono compressione dal tessuto.
Il contrafforte tallonare è ben strutturato, con adeguate imbottiture, avvolge il tallone ma non procura senso di “ingessatura” e nessun tipo di contatto contrastante
La linguetta posteriore veste morbida sul tendine.
I bordi del sistema di allacciatura vestono alti sul piede, i lacci piatti e rigidi stringono bene e la linguetta para lacci, poco imbottita, altro non è che parte del semi calzino interno contenitivo.
Se raffrontata con la Endorphin Shift, la Axon veste in maniera meno contenitiva, sia al tallone che sul resto del piede, dove la Shift fa sentire la maggior funzione del guscio, delle imbottiture e del tessuto ingegnerizzato. E della sotto soletta in PWRRUN+
Intersuola & Comportamento
L’intersuola della Saucony Axon è molto spessa (38mm/34mm), ma il materiale PWRRUN non è affatto morbidoso da rendere questa scarpa un modello di scarpa da massima ammortizzazione.
Si percepisce il momento della compressione della gomma appoggiando di tallone, ma non si sprofonda tanto da restare “infossati”. E non si avverte una decompressione che respinge la struttura ossea contro il ginocchio.
Il piede si stende subito nella rullata e si avverte una buona reazione della zona mediale, supportata dalla presenza di archetti che rilanciano il passo verso un stacco reso leggero dal rocker anteriore.
La Saucony Axon può essere assimilata alla Endorphin Shift per la sua capacità di accompagnare il passo in maniera da non affaticare la zona avampiede.
La tecnologia del rocker poi favorisce la fase di stacco e permette di non caricare l’avampiede al momento della spinta: anche dopo 20km corsi con una zaino da 8kg (peso totale 87kg) alla media di 5:30, l’avampiede non era affaticato. Ma a differenza della Shift, dopo una dozzina di km a buon ritmo sentivo di aver lavorato di più con i quadricipiti.
Suola
A differenza della Saucony Endorphin Shift, la Saucony Axon ha l’intersuola che ricopre quasi tutta la superficie del tallone e all’avampiede. Forse questo è il fattore che la rende un po più dura nel contatto a terra, e meno dolce durante tutto lo svolgimento del passo, che comunque risulta molto fluido.
Conclusioni
La Saucony Axon, per quanto abbia una intersuola tanto spessa, non è da considerarsi una scarpa A3, ma una daily trainer che può essere usata da tutti i corridori che vogliono correre anche tutti i giorni una decina di km ad un passo sui ‘/km.
Può essere la prima scarpa da principiante che è comunque dotato di una buona forma fisica, e la scarpa per atleti evoluti che vogliono affrontare lunghi lenti – per cui andare a ‘/km significa andare piano… – e sessioni di defaticamento.
E’ adatta anche a corridori pesanti che vogliono effettuare un attività di corsa breve ma impegnata, per iniziare a spingere con le gambe e non stare a sprofondare sotto al tallone durante la corsa lenta: la struttura è molto resistente all’usura dofermante.
Se si pensa di andare molto lentamente, allora meglio pensare alla Endorphin Shift, che a velocità sopra i 6’/km offre maggior stabilità di appoggio ed un comfort di calzata e di seduta superiori, grazie alla presenza di una sotto soletta in materiale PWRRUN+.
Considerato il prezzo, la Saucony Axon non ha rivali per quanto riesce ad offrire in termini di qualità e funzionalità.